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AV Sanification

6 giorni 23 ore fa

I requisiti igienici degli impianti di climatizzazione secondo le Linee Guida sulla manutenzione

Le “Linee Guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione” sono state redatte dalla Commissione “indoor” del Ministero della Salute ed approvate dalla Conferenza Stato-Regioni nella seduta del 05/10/2006.

Esse contengono l’indicazione delle azioni che è necessario effettuare periodicamente sugli impianti HVAC al fine di conservarne non solo l’efficienza funzionale ma anche lo stato igienico prescritto dalle norme sulla salute e la sicurezza dei lavoratori sul posto di lavoro (Dlgs 9 aprile 2008 n. 81).

Affinché i requisiti igienici dei sistemi di condizionamento e di ventilazione siano permanentemente rispettati “devono essere effettuate ispezioni tecniche e manutentive regolari insieme a frequenti controlli igienici da parte di personale specializzato, all’uopo incaricato. Si raccomanda di prevedere l’istituzione di un Registro per la documentazione degli interventi di manutenzione, ordinari e straordinari, sugli impianti idrici e di climatizzazione”. (...).

“I sistemi impiantistici devono essere controllati regolarmente e
devono essere puliti, se necessario, da personale qualificato; un sistema può essere mantenuto pulito solo quando tutte le superfici del sistema (in particolare dei condotti d’aria) non presentano accumuli di particolato ritenuti non accettabili.
I filtri devono essere ispezionati regolarmente e, se vi è una evidente contaminazione, devono essere rimpiazzati, senza considerare la loro vita utile.

La salvaguardia delle condizioni igieniche, per i sistemi impiantistici che utilizzano l’acqua, deve essere effettuata mediante regolari controlli e procedure di sanificazione, inclusa l’eventuale sterilizzazione dei componenti.” (...)
“Il campionamento dell’acqua per la ricerca di Legionella, deve essere effettuato in un numero di siti che sia rappresentativo dell’impianto.

La qualità dell’acqua spruzzata nelle sezioni di umidificazione deve essere periodicamente controllata, l’incremento della carica batterica deve essere prevenuto mediante periodica pulizia dei sistemi oppure, se necessario, mediante sanificazione.

La sanificazione dell’impianto (intesa come pulizia, disinfezione o sterilizzazione, se necessaria) deve essere effettuata usando metodi fisici o chimici, con periodicità regolare. La sanificazione chimica può essere effettuata solo utilizzando materiali biocidi la cui efficacia e assenza di tossicità siano state accertate.

Dopo la sanificazione, tutte le componenti dell’impianto devono essere ispezionate per assicurare che non sia incorso nessun danno all’impianto, e che le procedure di sanificazione siano state efficaci. Al termine della sanificazione deve essere assicurata l’eliminazione dall’impianto di ogni residuo (in particolare
fluido) di materiali biocidi impiegati.

Le ispezioni devono prevedere controlli tecnici e test in accordo con la normativa vigente. Le ispezioni periodiche devono includere le seguenti operazioni:

• Visita di ispezione dell’unità centrale di trattamento dell’aria e degli ambienti da questa serviti per rilevare eventuali danneggiamenti, da effettuarsi insieme al responsabile della sicurezza e a un rappresentante del personale
• Registrazione dei parametri microclimatici (temperatura, umidità, velocità dell’aria) in punti significativi del sistema di condizionamento dell’aria e degli ambienti serviti
• Ispezione delle condizioni igieniche inclusi specifici test su filtri, umidificatori e batterie di scambio termico
• Controllo del conteggio batterico totale e, se ritenuto necessario, controllo della carica di Legionella
• Rapporto scritto sui risultati dell’ispezione insieme alle eventuali raccomandazioni richieste per le misure igieniche necessarie.

Le ispezioni igieniche dei sistemi di condizionamento dell’aria devono essere effettuate da personale tecnico competente nel settore:

• ogni anno nel caso di sistemi con umidificatori ad acqua
• ogni due anni nel caso di sistemi con umidificatori a vapore
• ogni tre anni per sistemi senza umidificatori d’aria”.

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AV Sanification

1 settimana 6 giorni fa

AV Sanification mette in sicurezza un pezzo della storia di Napoli.
Dopo mesi di intenso lavoro AV Sanification ha formalmente completato le attività di recupero dei documenti conservati presso l’antico complesso monumentale di S. Lorenzo Maggiore e presso la Torre di Guardia del Maschio Angioino ed il loro trasferimento presso la sede dell’Archivio di Stato a Pizzofalcone.
Grazie all’ausilio di tecnologie innovative appositamente progettate per questa attività, AV ha provveduto a depolverare, sanificare, trasferire in sicurezza e ricollocare oltre 30.000 tra volumi, cartelle, tavole, plastici ed allegati che custodiscono un pezzo della storia amministrativa della città di Napoli a partire dal periodo postunitario del 1860.
Il progetto esecutivo delle attività è stato ideato e messo in opera da AV Sanification per conto del Comune di Napoli sotto la regia della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Campania e con la collaborazione della Direzione dell’Archivio di Stato.
Un particolare e sentitissimo ringraziamento per la preziosa collaborazione va ai responsabili del Servizio Beni Culturali del Comune di Napoli ed in particolare all’Architetto Vincenzo Laneri, alla Dott.ssa Maria Mento ed al Dirigente Dott. Massimo Pacifico che hanno consentito con il loro costante impegno il successo dell’operazione.
Allo stesso modo AV Sanification desidera ringraziare il Soprintendente Gabriele Capone per l’impulso e la puntuale sorveglianza sulle attività svolte, la Direttrice Candida Carrino e tutto lo staff di funzionari e custodi della sede di Pizzofalcone dell’Archivio di Stato per la disponibilità offerta.

AV Sanification

3 settimane 20 minuti fa

La bonifica degli impianti HVAC

Quando a seguito dell’ispezione visiva e della successiva ispezione tecnica completa di campionamenti ed analisi microbiologiche risulta che lo stato igienico dell’impianto è inadeguato, diventa assolutamente necessario procedere con un’attività di bonifica dello stesso.

Per bonifica si intendono le attività di pulizia e di sanificazione di tutte le componenti in cui si divide un impianto aeraulico: Unità di Trattamento Aria (UTA) - condotti di distribuzione dell’aria - terminali - eventuali accessori in linea – split e fancoil - torri di raffreddamento.

La pulizia consiste sostanzialmente nella rimozione meccanica dello sporco e delle polveri depositate nell’impianto nonché nel ripristino/sostituzione dei filtri contenuti nelle UTA e negli altri componenti.

Può essere eseguita con diversi strumenti sia manuali che remotizzati (es. robot teleguidati) e le polveri prodotte devono essere raccolte mediante aspiratori industriali dotati di filtri ad alta efficienza (HEPA) e smaltite secondo la legge.

La sanificazione consiste nell’immissione all’interno dell’impianto di un’adeguata quantità di un agente biocida in grado di uccidere e/o inattivare virus, batteri, funghi, muffe ed altri microrganismi potenzialmente patogeni. In genere sono utilizzati disinfettanti diluiti in soluzione acquosa e nebulizzati, ad esempio il perossido d’idrogeno o i sali quaternari di ammonio, ovvero altri agenti ossidanti in forma gassosa come l’ozono.

Al termine delle attività di bonifica si procede a nuove ispezioni e a nuovi campionamenti microbiologici per verificare l’efficacia dei trattamenti (in caso di effetti insufficienti è necessario ripetere le attività) fino al raggiungimento dei risultati desiderati. Sulla base dello stato dell’impianto e delle successive ispezioni tecniche può essere definito il corretto intervallo tra le future attività di bonifica.

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AV Sanification

3 settimane 6 giorni fa

L’igiene degli impianti di condizionamento e gli obblighi del datore di lavoro

Il Decreto Legislativo n. 81/2008 pone grande rilevanza ai temi dell’igiene degli impianti di trattamento dell’aria presenti nei luoghi di lavoro, specialmente quelli chiusi, e ne prescrive la perfetta efficienza e pulizia a tutela della salute dei lavoratori.

Le Linee Guida approvate dalla Conferenza Stato-Regioni nella seduta del 7 febbraio 2013 e denominate “Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento dell’aria” offrono al datore di lavoro indicazioni pratiche per la valutazione e gestione dei rischi legati agli impianti HVAC e per la pianificazione degli interventi di manutenzione.

In particolare le Linee Guida prevedono quali principali attività di prevenzione le ispezioni visive e le ispezioni tecniche degli impianti.

L’ispezione visiva ha lo scopo di ispezionare periodicamente i punti potenzialmente critici dell’impianto in modo da verificarne la funzionalità e lo stato igienico. La frequenza consigliata per le ispezioni visive è di almeno una all’anno, fatto salvo un minor intervallo in caso di particolari fattori di pericolosità e/o fonti di inquinamento.

L’ispezione tecnica prevede campionamenti e controlli tecnici sui componenti dell’impianto per valutarne la conservazione dello stato igienico e l’efficienza. In base ad essa è possibile definire le condizioni dell’impianto, le modalità e la tempistica con cui intervenire nelle successive attività di bonifica.

La bonifica consiste nella pulizia e nella sanificazione di tutte le componenti dell’impianto: Unità di Trattamento Aria, condotte, terminali ed eventuali torri evaporative.

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1 mese 4 giorni fa

Le Malattie Correlate agli Edifici – Building-Related Illnesses

Negli ultimi decenni l’attenzione alle condizioni igieniche all’interno degli edifici chiusi, e soprattutto dei luoghi di lavoro in cui le persone devono passare molte ore al giorno, è cresciuta in maniera molto significativa, anche grazie ad importanti studi medici e scientifici che hanno messo in correlazione la qualità dell’aria indoor con un’ampia gamma di fastidi fisici e di malattie a carico dei lavoratori che causano assenze e perdite di produttività quando non anche gravi patologie potenzialmente fatali.

Tali fenomeni assumono diverse denominazioni in base ad alcune caratteristiche comuni e vanno dai sintomi aspecifici e in genere transitori (es. irritazioni cutanee, difficoltà di respirazione, disagio sensoriale etc.) compresi nella c.d. Sindrome dell’Edificio Malato o SBS (acronimo dall’inglese Sick Building Syndrome) a quelli molto più gravi che non si risolvono spontaneamente al di fuori dell’edificio che vanno sotto il nome di Malattie Correlate agli Edifici o BRI (acronimo dall’inglese Building-Related Illnesses).

Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità le Malattie Correlate agli Edifici sono “patologie permanenti e clinicamente diagnosticabili risultanti da un’esposizione prolungata all’aria indoor contaminata”.

In letteratura sono state individuate sette varianti di patologie che, non essendo altrettanto diffuse al di fuori della categoria dei lavoratori, sono state correlate agli edifici adibiti a luoghi di lavoro:

• Polmonite da ipersensibilità o febbre da umidificatore
• Asma da costruzione o rinite allergica
• Sindromi infettive quali
− Legionellosi
− Febbre di Pontiac
− Febbre Q
• Dermatite da costruzione
• Sindromi fastidiose e irritative
• Sindromi da intossicazione
• Isteria di massa

Com’è evidente alcune di queste patologie sono direttamente collegate alla qualità dell’aria respirata dagli occupanti dell’edificio e quindi allo stato di efficienza e di igienicità degli impianti di trattamento e condizionamento dell’aria.

È bene notare che alcune di queste patologie, come la Legionellosi, sono malattie molto gravi tanto da essere potenzialmente mortali.

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1 mese 1 settimana fa

L’esposizione agli agenti biologici sui luoghi di lavoro

Il Titolo X del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81, il c.d. “Testo Unico sulla Salute e la Sicurezza sul Lavoro”, è dedicato alla tutela dei lavoratori rispetto al rischio di esposizione ad agenti biologici.

Ai sensi dell’art. 267 per agente biologico si intende “qualsiasi microrganismo anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni”, mentre per microrganismo si intende: “qualsiasi entità microbiologica, cellulare o meno, in grado di riprodursi o trasferire materiale genetico”.

Gli agenti biologici sono classificati in quattro gruppi in base al loro rischio di infezione e all’Allegato XLVI al D.Lgs. 81/2008 è riportata la classificazione di ciascun agente.

È classificato di “classe 2”, un agente biologico “che può causare malattie in soggetti umani e costituire un rischio per i lavoratori; è poco probabile che si propaghi nella comunità; sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche”.

Gli agenti di “classe 3” hanno le stesse caratteristiche della classe 2 ma differiscono per la gravità delle malattie che possono provocare e per la maggior probabilità di propagarsi nella comunità; mentre gli agenti di “classe 4” sono caratterizzati da un elevato rischio di propagazione e per la mancanza di efficaci misure profilattiche o terapeutiche.

Uno degli agenti biologici più diffusi, e quindi più pericolosi, che può riscontrarsi nei luoghi di lavoro è la Legionella pneumophila, classificata come agente biologico di “classe 2” e come tale in grado di causare malattie e costituire un serio rischio per i lavoratori.

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1 mese 2 settimane fa

Le qualifiche professionali degli operatori

Oltre alle abilitazioni aziendali vi sono poi le qualifiche professionali relative alla formazione dei singoli operatori. Tali qualifiche possono essere previste da fonti normative ovvero da protocolli operativi adottati da Associazioni nazionali ed internazionali e risultano indispensabili per lo svolgimento di determinate attività e/o il rilascio di particolari attestazioni.

Le “Linee Guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione” prevedono le seguenti qualifiche:

• “Operatore di Categoria B” (personale che svolge semplici operazioni di igiene e ispezione sul sistema di condizionamento dell’aria)

• “Responsabile dell’igiene di Categoria A” (personale che ricopre ruoli di responsabilità circa il controllo dell’igiene e le ispezioni sui sistemi impiantistici)

Tali qualifiche possono essere ottenute dagli operatori frequentando i corsi organizzati, tra gli altri, da A.I.C.A.R.R. – Associazione Italiana Condizionamento dell’Aria Riscaldamento e Refrigerazione e sostenendo con esito positivo i relativi esami.

Lo standard operativo “Assessment, Cleaning and Restoration of HVAC Systems” (ACR) adottato nel 2013 da N.A.D.C.A. (National Air Duct Cleaners Association) ed il “Protocollo Operativo per l’Ispezione e la Sanificazione degli Impianti Aeraulici” adottato nel 2018 da A.I.I.S.A. (Associazione Italiana Igienisti Sistemi Aeraulici) che rappresenta in Italia la NADCA, prevedono altre due figure tecniche di operatori specializzati:
• CVI - Certified Ventilation Inspector – (Ispettore di impianti di ventilazione certificato)
• ASCS – Air Systems Cleaning Specialist (Specialista della sanificazione dei sistemi aeraulici)
Tali qualifiche possono essere ottenute dagli operatori frequentando i corsi organizzati da A.I.I.S.A. – Associazione Italiana Igienisti Sistemi Aeraulici e sostenendo con esito positivo i relativi esami.
Queste due figure sono particolarmente importanti nell’esecuzione delle attività secondo i protocolli AIISA/NADCA in quanto il CVI ha la funzione di sovraintendere alla progettazione ed all’esecuzione dell’Ispezione Tecnica, prima della eventuale bonifica, di analizzarne i risultati e porre le premesse per l’elaborazione del Progetto di Bonifica, mentre l’A.S.C.S. ha la funzione di
progettare gli interventi di sanificazione, di sovraintenderne l’esecuzione e controllarne i risultati.

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1 mese 3 settimane fa

I requisiti e le abilitazioni necessarie per l’attività di bonifica degli impianti

Le leggi e le norme tecniche che prescrivono le attività di ispezione e di bonifica degli impianti aeraulici specificano che tutti gli interventi devono essere eseguiti esclusivamente da personale qualificato.

Ma quali sono le qualifiche di cui devono essere in possesso le aziende del settore per garantire una perfetta esecuzione degli interventi? Quali le qualifiche professionali dei singoli operatori e chi rilascia tali qualifiche?

Poiché le attività di bonifica si configurano come manutenzione straordinaria dell’impianto, l’azienda deve necessariamente essere abilitata all’esercizio dell’attività di installazione e manutenzione degli impianti ai sensi della legge n. 248/2005 e del Decreto Ministeriale del Ministero dello Sviluppo Economico n. 37/2008 ed in particolare degli impianti di cui all’art. 1 comma 2) lettere C) “impianti di condizionamento e di ventilazione ed aerazione dei locali” ed eventualmente d) “impianti idrici”.
L’art. 8 comma 1) del DM n. 37/2008, infatti, prescrive che “Il committente è tenuto ad affidare i lavori di installazione, di trasformazione, di ampliamento e di manutenzione straordinaria degli impianti indicati all'articolo 1, comma 2, ad imprese abilitate ai sensi dell'articolo 3”.

Senza tale abilitazione, quindi, un’azienda non può esercitare in modo professionale l’attività di bonifica degli impianti aeraulici e/o di quelli idrici.

È necessario inoltre che l’azienda sia iscritta presso la Camera di Commercio con un codice coerente con le attività di manutenzione da svolgere sugli impianti.

Oltre al requisito dell’abilitazione obbligatoria vi sono poi alcuni requisiti volontari che qualificano ulteriormente l’azienda dal punto di vista generale come, ad esempio, le certificazioni relative ai sistemi di gestione aziendale (tipicamente la ISO 9001:2015 per la gestione della qualità e la ISO 14001:2015 per la gestione ambientale).

Particolarmente importante, anche perché quasi sempre richiesto a pena di esclusione dalle gare pubbliche, risulta l’iscrizione alle maggiori Associazioni di categoria italiane ed estere del settore, in quanto l’adesione a tali Associazioni garantisce il rispetto dei protocolli e degli standard tecnici adottati dalle medesime Associazioni.

In Italia le maggiori Associazioni di categoria del settore sono:

-Associazione Italiana Igienisti Sistemi Aeraulici
-Associazione Italiana Condizionamento dell’Aria Riscaldamento e Refrigerazione
-Associazione Italiana Degli Igienisti Industriali

A livello internazionale l’Associazione di riferimento è l’americana:

-National Air Duct Cleaners Association

Oltre alle abilitazioni direttamente in capo all’azienda è necessario che la stressa disponga anche di un congruo numero di operatori specializzati e qualificati per le attività da svolgere e di tutte le attrezzature tecnologiche necessarie.

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2 mesi 2 giorni fa

I requisiti igienici degli impianti di climatizzazione secondo le Linee Guida sulla manutenzione.

Le “Linee Guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione” sono state redatte dalla Commissione “indoor” del Ministero della Salute ed approvate dalla Conferenza Stato-Regioni nella seduta del 05/10/2006.

Esse contengono l’indicazione delle azioni che è necessario effettuare periodicamente sugli impianti HVAC al fine di conservarne non solo l’efficienza funzionale ma anche lo stato igienico prescritto dalle norme sulla salute e la sicurezza dei lavoratori sul posto di lavoro (Dlgs 9 aprile 2008 n. 81).

Affinché i requisiti igienici dei sistemi di condizionamento e di ventilazione siano permanentemente rispettati “devono essere effettuate ispezioni tecniche e manutentive regolari insieme a frequenti controlli igienici da parte di personale specializzato, all’uopo incaricato.

Si raccomanda di prevedere l’istituzione di un Registro per la documentazione degli interventi di manutenzione, ordinari e straordinari, sugli impianti idrici e di climatizzazione”. (...).

“I sistemi impiantistici devono essere controllati regolarmente e devono essere puliti, se necessario, da personale qualificato; un sistema può essere mantenuto pulito solo quando tutte le superfici del sistema (in particolare dei condotti d’aria) non presentano accumuli di particolato ritenuti non accettabili.

I filtri devono essere ispezionati regolarmente e, se vi è una evidente contaminazione, devono essere rimpiazzati, senza considerare la loro vita utile.

La salvaguardia delle condizioni igieniche, per i sistemi impiantistici che utilizzano l’acqua, deve essere effettuata mediante regolari controlli e procedure di sanificazione, inclusa l’eventuale sterilizzazione dei componenti.”
(...)“Il campionamento dell’acqua per la ricerca di Legionella, deve essere effettuato in un numero di siti che sia rappresentativo dell’impianto.

La qualità dell’acqua spruzzata nelle sezioni di umidificazione deve essere periodicamente controllata, l’incremento della carica batterica deve essere prevenuto mediante periodica pulizia dei sistemi oppure, se necessario, mediante sanificazione.

La sanificazione dell’impianto (intesa come pulizia, disinfezione o sterilizzazione, se necessaria) deve essere effettuata usando metodi fisici o chimici, con periodicità regolare.

La sanificazione chimica può essere effettuata solo utilizzando materiali biocidi la cui efficacia e assenza di tossicità siano state accertate.

Dopo la sanificazione, tutte le componenti dell’impianto devono essere ispezionate per assicurare che non sia incorso nessun danno all’impianto, e che le procedure di sanificazione siano state efficaci.

Al termine della sanificazione deve essere assicurata l’eliminazione dall’impianto di ogni residuo (in particolare fluido) di materiali biocidi impiegati.

Le ispezioni devono prevedere controlli tecnici e test in accordo con la normativa vigente. Le ispezioni periodiche devono includere le seguenti operazioni:

• Visita di ispezione dell’unità centrale di trattamento dell’aria e degli ambienti da questa serviti per rilevare eventuali danneggiamenti, da effettuarsi insieme al responsabile della sicurezza e a un rappresentante del personale

• Registrazione dei parametri microclimatici (temperatura, umidità, velocità dell’aria) in punti significativi del sistema di condizionamento dell’aria e degli ambienti serviti

• Ispezione delle condizioni igieniche inclusi specifici test su filtri, umidificatori e batterie di scambio termico

• Controllo del conteggio batterico totale e, se ritenuto necessario, controllo della carica di Legionella

• Rapporto scritto sui risultati dell’ispezione insieme alle eventuali raccomandazioni richieste per le misure igieniche necessarie.

Le ispezioni igieniche dei sistemi di condizionamento dell’aria devono essere effettuate da personale tecnico competente nel settore:

• ogni anno nel caso di sistemi con umidificatori ad acqua

• ogni due anni nel caso di sistemi con umidificatori a vapore

• ogni tre anni per sistemi senza umidificatori d’aria”.

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